Di compleanni. E non

So che c’è qualcosa di sbagliato in me se nel giorno dei compleanni sento il bisogno di fare un regalo anche al NON festeggiato di turno. Tipo premio di consolazione, tipo tua sorella verrà sommersa di pacchetti, ma guarda che bello ce n’è uno anche per te. Non dovrei, perché mi sto condannando a una spesa doppia a vita. Ma continuo, perché han la faccia contenta. Contentissima.

Sul bisogno e piacere compulsivo di fare regali, soprattutto con un Natale alle porte, ne parleremo un’altra volta. Non serve farlo ora, giusto?

Oggi è il compleanno delle donne della mia vita. Quella piccola ne compie 5 e saltella emozionata da ieri, felice del traguardo raggiunto (soprattutto perchè la sua classe è divisa per età e da settembre lei è nel gruppo dei cinque. E spiegale che anche se ne ha quattro è comunque tra i più grandi. E spiegale quando con lacrimone ti chiede “Ma mamma perché solo io non ho cinque anni?”. Ce l’abbiamo fatta. Oggi ce li hai anche tu). Quella grande ne fa molti di più, una bella cifra tonda che non festeggeremo, ma non faremo neanche passare inosservata.

Sto soffocando. Ma giorno dopo giorno il tempo passa e con lui “tutte le cose che ho da fare”. Le scadenze stanno arrivando, lavorative o personali, oggi era una di queste. Ci siamo. Sto iniziando a rilassarmi. Perché mi rassicura sapere che, bene o male che farò, tra qualche giorno mi fermerò per forza. E smetterò di scrivere all’una di notte, o fare pacchetti anche. E se avrò fatto tutto bene, se no pazienza, comunque tirerò il fiato. Ho la stessa emozione saltellante della cinquenne, all’idea. Lo giuro.

Quindi. Auguri. Auguri Patata mia che sei grande e il mio spettacolo quotidiano.

Auguri Mamma che oggi è un giorno triste, ma cercheremo di farlo passare.

E Auguri anche a te, Lion, per il tuo non compleanno. (Per par condicio sulle donne della mia vita, le diapositive riguarderanno te. Ha senso no?)

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