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I figli fanno bene ai concerti

La differenza tra andare un concerto e divertirsi o andare a un concerto e annoiarsi, tenendo la base dell’osservazione neutra per poi poterne scrivere, ascoltando quel che gli artisti han da raccontare, la fanno le canzoni. Se le sai, o no.

Perché quell’osservazione di cui sopra rimane uguale. Palco, strumenti, voci, intonazioni, musica. Effetto sul pubblico. Presenza scenica di occupa quel palco e dà il nome allo show. Ritmo della scaletta. Spettacolo.

Ma se canti, ti diverti.

Io ieri sera ho cantato. E dico grazie ai miei bimbi che han gusti musicali che probabilmente ho iniziato a formare io, qualche anno fa, ma che ora viaggiano molto da soli. Se trovano una canzone di loro gusto e me può piacere o no, ma me la cucco a oltranza per almeno un mese di fila, ogni sera, prima di andare a dormire. Loro si addormentano con la musica, lei si fa le sue playlist su Spotify, lui fa ancora richieste. Specifiche.  E lui al momento vuole solo Fedez e J-Ax. E Comunisti col Rolex  è un album che, volente o nolente, lo impari in fretta e lo ascolti volentieri, ricetta pop perfetta. Soprattutto se hai in casa i due di cui sopra.

E io posso anche avere miei pensieri su Fedez e Ax, posso anche innervosirmi per atteggiamenti o attacchi continui verso “la carta stampata”, che fidati Alessandro, fidati Federico, non è che è tutta uguale. Come non son tutti uguali i cantanti, non son tutti uguali i giornalisti. Ma, riflessioni e nervosismi a parte, quello di ieri sera è stato un concerto divertente, un concerto karaoke. E quando posso cantare, a un concerto, io sono felice a prescindere.

Che in fondo è questo che dovrebbe lasciarti la musica live, no? Divertimento felice, con la voce un po’ bassa.

http://www.vanityfair.it/show/musica/17/03/12/j-ax-fedez-tour-comunisti-col-rolex-foto-intervista-scaletta-concerto

 

 

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