Da qualche giorno nel mondo virtuale si respira nostalgia. Sarà l’estate. Sarà che ce lo ricordiamo tutte quanto era bello a vacanze appena iniziate bivaccare sul divano al pomeriggio (ma anche al mattino), che mica partivamo tutti subito e ciao, stare in città oggi è quasi peccato. Non facevamo molto. Se non vedere tutti quei “filmetti” che in fondo ci han cresciute.
Ecco, io oggi prenderei un divano (o ancora meglio un letto), premerei play, e mi farei una maratona completa. Fino ad avere mal di testa e male agli occhi. Fino a esserne stufa. E in ordine sparso, guarderei.
Non sono una che sa fare citazioni dai film (ma neanche dalla letteratura, diciamo che non so citare in generale). Ma ho imparato a portare cocomeri, salire scalinate sculettando, non essere messa in un angolo. No, saltare e venir presa e fatta volteggiare tutta dritta sulle braccia di lui no.
Dicevo, non so fare citazioni. Ma questo monologo lo so a memoria. Perché ci studiavo chitarra davanti (è ovvio che non ho imparato a suonare niente, ma a mettere il rossetto rosso, sconfiggere le paure e avere milioni di amici immaginari sì. Questo è uno (il?) dei miei film preferiti. Seguono a ruota o a parimerito La storia infinita e E.T. Quest’ultimo però non lo posso guardare molto, non l’ho mai potuto guardare molto, per ovvie ragioni di lacrime esagerate che non sempre ho voglia di versare. Il mio cartone animato preferito era (è) l’Incantevole Creamy. Lo vediamo tutti che è la stessa storia dappertutto? Be’, io sì. Son cresciuta, ma l’arca la cerco ancora (e pure signori vermi nei muri o ambrogi coraggiosi).
Volevo essere lei. Avere i suoi capelli. Forse anche Troy. Ho imparato a definire l’ironia e a deprimermi sul divano. Senza fumare centomila sigarette (sul divano).
Perché mi è venuto voglia di rivederlo e neanche mi ricordavo il titolo (e poi dite che stare sui social è una perdita di tempo, certo). Non ho grandi ricordi. Ma canterei sul tetto.
Molto meno anni 90 di tutti gli altri, mi rendo conto. Ma sto vegetando sul divano, nella mia immaginazione, giusto? Quindi posso guardare quello che voglio. E questo ci sta.
Ributtiamoci quindi nei 90, per non distrarci. E chiediamoci perché siam venute su romantiche e innamorate dell’amore. Tsk, ora la risposta è più chiara. Quanto meno abbiamo imparato a pettinarci meglio. (e ora per i telefilm dipendenti che guardano anche cose tipo The Blacklist, cliccate la chicca)
Poi mangerei patatine senza sosta. Guarderei anche Amélie, tornando ad avere voglia di stampare fotografie, ritagliarle e farci album super creativi, Prima dell’Alba per parlare ore e ore su un treno, perché ho propria voglia di quei film lì insomma, ma siccome poi potrei anche farmi venire voglia di piangere potrei spararmi un’estate di Kikujiro. O accettare che ET è ok per il finale della maratona.
Poi sicuramente penserei che sto dimenticando qualcosa di importantissimo. Ma guardarei solo i primi che mi vengono in mente. Però chiederei a voi di dirmene altri, e farei slittare il giorno di maratona anche al successivo. Per esser certa di aver preso la forma del divano. E di avere il mal di testa e gli occhi che fanno male, sì.
Tutto questo nella mia immaginazione.
Non sono una da sogni pretenziosi. Mi pare evidente.
E quindi, Notting Hill. Chi non ha mai sognato di scrivere per Cavalli e Segugi, d’altronde.
L’altro giorno all’edicola stavo per comprare una rivista che si intitolava CAVALLI proprio in ricordo di “cavalli e segugi” che hai citato (uno dei miei preferiti in assoluto)
Alla tua lista manca solo Singles, poi mi farei venire mal di testa pure io.